TARSIA A INCASTRO O DAL FRANCESE MARQUETERIE
La tecnica dell'intarsio ad incastro, consiste nel sovrapporre due o più piallacci di legno o essenze diverse come avorio, ottone, madreperla, tartaruga, che venivano fissate fra di loro e tagliate seguendo un disegno prestabilito incollato sulla superficie da tagliare con il seghetto ad arco, il traforo, o come nella tradizione francese con il cavalletto da intarsiatore . Dopo il taglio del pacchetto si passa a scambiare le essenze dando vita a giochi cromatici dati dai materiali impiegati. Questa tipo di tecnica ha avuto la sua massima applicazione a partire dal XVII° sec in poi. Questo tipo di tecnica si presume sia stata per prima inventata dagli intarsiatori fiorentini, importata in Francia da Caterina dei Medici, sposa di Enrico III che per ornare e abbellire la sua corte portò con se artisti e artigiani dalla sua terra natia Toscana.
I maestri più bravi furono tedeschi, che perfezionarono questa tecnica arrivando ad un virtuosismo eccezionale. Altra definizione di tarsia è marqueterie, dal francese. Il perché di questa nuova definizione e da collocare nel passaggio dell'interesse per quest'arte dall'Italia, alla corte di Francia di Luigi XIV°. Il massimo esponente della tecnica ad incastro nel seicento fu Andrè-Charle Boulle maestro ebanista alla corte di Luigi XIV° che intarsiava i mobili con tartaruga , ottone, rame, e altri materiali che davano un effetto decorativo e un contrasto cromatico unico alla tarsia. Altri esponenti da nominare che operarono in Francia nel 1700, sono Jean-François Oeben che morì mentre costruiva il celebre scrittoio di Luigi XV che fu concluso da Jean Henri Riesener e David Roentegen il quale usò mirabilmente, la tecnica ad intarsio conico.
In Italia, l'intarsio ad incastro, fu usato superbamente da Giuseppe Maggiolini che sicuramente fu l'esponente più alto di questa arte nel XVIII° sec.
Questa estate sono andato a fare un giro nella costiera Amalfitana, e mi sono fermato alcuni giorni a Sorrento. Sapevo che questa Città è famosa e rinomata per l’arte della tarsia. Ci sono molte botteghe, dove si vendono cofanetti quadri carillon, accompagnati dal motivo più popolare torna a surriento, tutti intarsiati con questo tipo di tecnica, ad incastro. Francamente fa tenerezza, vedere un artigiano di ottanta anni ancora al lavoro al seghetto a traforo con una coperta sopra le gambe, non so se per proteggersi dal freddo, o per problemi di circolazione venosa, visto che era estate ed era abbastanza caldo. Comunque faceva delle trine eccezionali con i piallacci, ne aveva piena la bottega.
Guarda caso tornato a casa mi hanno chiesto di realizzare e documentare una cassettina intarsiata con questo tipo di tecnica, così ho deciso di far vedere i vari passaggi per la sua realizzazione.
il taglio della tarsia |
la cassettina a fine lavoro www.mastrosanti.com |