17 settembre 2018

riproporre uno studiolo intarsiato rinascimentale contemporaneo




TARSIA RINASCIMENTALE CONTEMPORANEA

Un chiodo fisso nella mia "produzione" della mia bottega da molti anni, è quella di riproporre la bellissima stagione delle tarsie rinascimentali in un contesto moderno.
Con l'avvento delle nuove tecnologie, che coniugavano il disegno tecnico e la realtà virtuale, cominciai nell'ultimo decennio del secolo passato a creare mobili, che si rifacevano alla filosofia matematica e razionale del quattrocento.
Pensavo che il periodo era giusto per rispolverare questa arte che fu definita a quel tempo arte nova, che abbellì cori, sagrestie di chiese e studioli di principi mecenati.

mobile da studio 390 cm x 230 cm
Passano gli anni e mi accorgo che questo tipo di lavorazione, anche di estremo compiacimento per la finezza degli elaborati, si è rilegata alla pratica e alla produzione del mobile, cosa che nel periodo del suo massimo fulgore 1440 ai primi anni del cinquecento ha avuto tutt'altro valore.
La domanda che mi sono posto in questo momento, perché è difficile ripresentare questo tipo di rappresentazione nell'arredo moderno?
Una piccola risposta me la sono data girovagando per l'Italia.

Passando per Recanati mi ha colpito una targa affissa in un palazzo del centro storico, dove c'è scritto che l'atrio era stato progettato ed eseguito dal fiorentino Giuliano da Maiano.
Questo artista del quattrocento è conosciuto per la realizzazione degli intarsi della sagrestia delle messe in Firenze, coinvolto con la sua bottega anche alla realizzazione dello studiolo di Urbino e Gubbio e altre importanti lavorazioni del tempo.
Mazzocchio simbolo dei maestri di prospettiva

Non è che ero inconsapevole che le botteghe fiorentine facevano pratiche ti ogni tipo da studi e realizzazioni architettoniche a sculture, dipinti e tutto ciò che riguardava le arti figurative fino agli intarsi.
Quindi non c'erano distinzioni tra le arti nelle botteghe fiorentine del primo quattrocento e non a caso venivano chiamati maestri di prospettiva, definizione attribuita a questi Artigiani con la A maiuscola, che conoscevano bene la geometria e la matematica,  elevandosi come collocazione filosofica nelle arti liberali.
Si può dire che la tarsia rinascimentale riunisce artisti come Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini, Botticelli, Bramante e altri autorevoli esponenti dell'arte del tempo per creare cartoni per le elaborazioni intarsiate.

Il punto chiave comunque rimane la rinascita verso la cultura classica Platonica e matematica.
Filippo Brunelleschi modello in legno della cupola
Anche Leon Battista Alberti, Brunelleschi con i loro studi sulla prospettiva, che all'ora non era ancora teorizzata, conoscevano bene le tecniche della lavorazione del legno, visto che molti modelli di architettura e progetti venivano realizzati in legno.

L'arte nova, l'intarsio pittorico e prospettico, ebbe così modo di essere la prima pratica di rappresentazione figurativa ad applicare la prospettiva, prima della pittura.

Questa rinascita storica, scaturì in una "moda" dove ci fu  un forte investimento dei Signori dell'Epoca e un grande interesse per abbellire i loro palazzi e dare un immagine del Principe e di far osservare la sua levatura sulle varie conoscenze umanistiche culturali e le sue virtù, raffigurate  nelle pareti intarsiate dello studiolo di Urbino.
 

In sostanza alla prima metà del cinquecento con il venir meno degli interessi sulla filosofia rinascimentale questa arte nova finisce, insieme agli investimenti e la tarsia ritorna ad essere quella pratica applicata al mobile.

Dopo queste mie osservazioni sulla nascita e la fine della tarsia rinascimentale, imperterrito anche se non ci sono le condizioni filosofiche attualmente per riproporre queste raffigurazioni, percorro per soddisfazione professionale applicando la tarsia nei miei ambienti in cui vivo e nella mia bottega, che rappresentano in questo piccolo spazio di 3 metri per 2, che raffigurano i strumenti di lavoro le virtù e le mie passioni, anche se non sono un principe rinascimentale.