UNA TARSIA PROSPETTICA PER L'ARMADIO DELLA NONNA
QUADRO DI ESCHER |
Mi sono ritrovato tra le mani,
come in tanti ci ritroviamo, mobili antichi dei nostri nonni, che non hanno una
sua funzione d’uso adeguata alle esigenze attuali e hanno perso per il momento
il suo valore nel contesto attuale di arredare le nostre case. Questo è dovuto
sia alla loro funzione e al mobile
che è ingombrante di difficile inserimento nei nostri
appartamenti sempre più costretti a spazi piccoli e sempre più razionali.
Sicuramente queste sono alcune delle
cause che ci ritroviamo a non saper cosa farsene di mobili antichi ereditati e
lasciati dai nostri progenitori. Perché non provare a stravolgere in parte
l’aspetto del manufatto con un intervento reversibile, è questo che ho cercato
di fare nella mia bottega, in fondo ho
solo cercato di dare una nuova identità ad un mobile, che sarebbe finito in
qualche mercatino o peggio in qualche scantinato ad essere roso dal tarlo.
L’idee vengono in un momento ma
si maturano con il tempo tanto tempo. Ripensando ho messo un fila le varie
indicazioni e situazioni che hanno maturato questa scelta idea di realizzare
una tarsia prospettica al posto dello specchio che serviva all'armadio dei
nonni di mia moglie per la loro camera nuziale. Il primo ricordo di indicazione
è venuto da un amico, Roberto Sarri appassionato di Escher, che un giorno mi regalò un libretto
con le varie opere dell’artista olandese, conoscevo Escher ma non sapevo come
utilizzare i suoi paradossi prospettici su un quadro intarsiato. Dopo alcuni
anni è arrivata l’occasione di riaccendere la lampadina delle idee.
FASI DI LAVORO |
Mia figlia Francesca mi regalò
per natale un libro cervellotico, troppo complicato per me, che parlava di
matematica musica e arte e per quanto riguarda l’arte e stato preso da campione
Escher e i sui assurdi scorci prospettici, vedere il mondo in più punti di vista
stravolgere la nostra percezione logica che siamo abituati a vedere
normalmente. Sempre con mia figlia, con la quale ci piace girare per musei e
mostre è capitata l’occasione di visitare la bella mostra a Roma nel Chiostro del Bramante, dedicata ad Escher. All'interno del percorso espositivo oltre che alle opere dell’artista c’erano
anche postazioni interattive e didattiche, una in particolare molto accattivante dedicata ai giochi di
specchi che ti proiettano all'infinito, francamente questa cosa l’avevo già
vista a ottobre in Baviera in un castello di Luduvig sempre in compagnia di mia
figlia Francesca. Poi è arrivata l’occasione del mobile che nessuno non sa che
farne… ma lo metterò in bottega forse qualcuno potrà essere interessato ad un
provabile acquisto. Una mattina passando davanti al mobile e posizionandomi
davanti allo specchio mi è venuta l’idea di entrare, metaforicamente dentro lo
specchio cercare di sfondare di dare continuità , cosa è meglio di una tarsia
prospettica e semmai citando un quadro di Escher, mi sono messo al lavoro ed è
arrivato anche il disegno tanto agognato che ho realizzato per questo armadio
dei nonni di mia moglie Rosanna.