TARSIA
RINASCIMENTALE CONTEMPORANEA
Un chiodo
fisso nella mia "produzione" della mia bottega da molti anni, è
quella di riproporre la bellissima stagione delle tarsie rinascimentali in un
contesto moderno.
Con
l'avvento delle nuove tecnologie, che coniugavano il disegno tecnico e la
realtà virtuale, cominciai nell'ultimo decennio del secolo passato a creare
mobili, che si rifacevano alla filosofia matematica e razionale del
quattrocento.
Pensavo
che il periodo era giusto per rispolverare questa arte che fu definita a quel
tempo arte nova, che abbellì cori, sagrestie di chiese e studioli di principi
mecenati.
mobile da studio 390 cm x 230 cm |
Passano
gli anni e mi accorgo che questo tipo di lavorazione, anche di estremo
compiacimento per la finezza degli elaborati, si è rilegata alla pratica e alla
produzione del mobile, cosa che nel periodo del suo massimo fulgore 1440 ai
primi anni del cinquecento ha avuto tutt'altro valore.
La
domanda che mi sono posto in questo momento, perché è difficile ripresentare
questo tipo di rappresentazione nell'arredo moderno?
Una piccola risposta me la sono
data girovagando per l'Italia.
Passando
per Recanati mi ha colpito una targa affissa in un palazzo del centro storico,
dove c'è scritto che l'atrio era stato progettato ed eseguito dal fiorentino
Giuliano da Maiano.
Questo
artista del quattrocento è conosciuto per la realizzazione degli intarsi della
sagrestia delle messe in Firenze, coinvolto con la sua bottega anche alla
realizzazione dello studiolo di Urbino e Gubbio e altre importanti lavorazioni
del tempo.
Mazzocchio simbolo dei maestri di prospettiva |
Non è che
ero inconsapevole che le botteghe fiorentine facevano pratiche ti ogni tipo da
studi e realizzazioni architettoniche a sculture, dipinti e tutto ciò che
riguardava le arti figurative fino agli intarsi.
Quindi
non c'erano distinzioni tra le arti nelle botteghe fiorentine del primo
quattrocento e non a caso venivano chiamati maestri di prospettiva, definizione
attribuita a questi Artigiani con la A maiuscola, che conoscevano bene la geometria
e la matematica, elevandosi come
collocazione filosofica nelle arti liberali.
Si può
dire che la tarsia rinascimentale riunisce artisti come Piero della Francesca,
Francesco di Giorgio Martini, Botticelli, Bramante e altri autorevoli esponenti
dell'arte del tempo per creare cartoni per le elaborazioni intarsiate.
Il punto
chiave comunque rimane la rinascita verso la cultura classica Platonica e
matematica.
Filippo Brunelleschi modello in legno della cupola |
Anche
Leon Battista Alberti, Brunelleschi con i loro studi sulla prospettiva, che
all'ora non era ancora teorizzata, conoscevano bene le tecniche della
lavorazione del legno, visto che molti modelli di architettura e progetti
venivano realizzati in legno.
L'arte
nova, l'intarsio pittorico e prospettico, ebbe così modo di essere la prima
pratica di rappresentazione figurativa ad applicare la prospettiva, prima della
pittura.
Questa rinascita
storica, scaturì in una "moda" dove ci fu un forte investimento dei Signori dell'Epoca e
un grande interesse per abbellire i loro palazzi e dare un immagine del
Principe e di far osservare la sua levatura sulle varie conoscenze umanistiche culturali
e le sue virtù, raffigurate nelle pareti
intarsiate dello studiolo di Urbino.
In sostanza alla prima metà del cinquecento con il
venir meno degli interessi sulla filosofia rinascimentale questa arte nova
finisce, insieme agli investimenti e la tarsia ritorna ad essere quella pratica
applicata al mobile.