13 giugno 2025

restauro mobili intarsiati Boulle

 MASTRO SANTI 

RESTAURO MOBILI INTARSIATI ALLA MANIERA DI A.C.BOULLE

Questi tipi di mobili che comunemente chiamano di Boulle, intarsiati con ottone e simil tartaruga, hanno una collocazione storica ben precisa, vanno dalla metà dell'ottocento fino al primo ventennio de secolo scorso. Provengono principalmente dalla  Francia e in qualche caso che mi è capitato nella mia bottega di restauro anche dall'Inghilterra. In anni di attività ne ho restaurati abbastanza, e per farmi un'idea di come intervenire e far vivere più a lungo questi manufatti, che in molti casi si trovano per incuria o per interventi sbagliati in cattiva conservazione, ho appuntato in un mio manuale, le esperienze che ho adottato per il restauro di questi mobili. 

Molti miei interventi per i dottori del restauro sicuramente non sono molto ortodossi a loro dire, dall'uso di colle viniliche o ciano acriliche, classificate non reversibili. Sta che, dopo almeno quarantanni di attività ancora non ho mai avuto un reclamo per il mio intervento di restauro, con grande mia soddisfazione personale.

Dopo i miei primi quarant'anni  praticando il restauro su questi tipi di mobili, intarsiati con ottone, rigorosamente tagliati con il traforo, ho iniziato ad usare una macchina CNC, a controllo numerico, montando una fresa di 1 mm di diametro, che usavo generalmente per fare delle tarsie di legno. Ho provato forse meglio dire ho sperimentato con questa macchina a tagliare le sottili lastre di ottone, ottenendo un risultato eccellente.
Il segreto per ottenere degli ottimi lavori con la tecnica digitale è di saper disegnare con un cad o programmi di disegno vettoriale, rilevando perfettamente le sagome precedentemente riprese con acetato o tramite fotografia. Poi non cosa di poco conto e saper programmare la macchina con le dovute tolleranze. Non sono operazioni facili da comprendere, ma i risultati sono garantiti per la loro perfezione come dimostro in queste foto di un avvenuto restauro di un tavolo.

scrittoio prima dell'intervento di restauro



Scrittoio dopo l'intervento di restauro


Corsi di restauro intarsio ed intaglio  in Bottega Scuola




06 giugno 2025

corso intarsio e tarsia lignea

 MASTRO SANTI DEL SERE 


ELABORATI ESEGUITI DURANTE IL CORSO

Corso sulle tecniche dell'intarsio ligneo

I corsi, che osservo nella mia Bottega riconosciuta come Scuola dalla Regione Toscana, vengono frequentati da appassionati e giovani che vogliono conoscere e apprendere le tecniche di questa nobile arte, per creare oggetti o quadri disegnati e realizzati da loro durante i giorni programmati del corso con passione.

Il sig. Antonio, abruzzese, che vive per metà dell'anno in Thailandia, ha voluto imparare più approfonditamente tutte le tecniche, eseguendo manualmente tutte le tecnica della tarsia lignea, accompagnata dal libro "Tarsi"che ho scritto, dove vengono spiegate, tutto quello che necessita per realizzare una tarsia.

Oltre che alla manualità nel corso mostro anche i sistemi per la realizzazione di tarsie con tecniche digitali, che come al solito affascinano tutti i corsisti, sia per velocità di esecuzione e della massima precisione.

Antonio cosa ha appreso in una settimana? Questa è la domanda frequente che molte persone che vogliono frequentare un corso nella mia bottega.

Il corso si divide in tre parti.

Si inizia con una prima parte teorica, dimostrando piccoli elaborati come campioni eseguiti nella mia bottega come esempi.

Lezioni di Teoria che comprendono:

Conoscenza della tecnica a "buio"

La tecnica a "toppo"

Intarsio pittorico prospettico a "commesso"

Tarsia ad "incastro" o a "foro e contro foro"

Conoscenza dei legni e dei loro colori da abbinare ad un progetto realizzato dallo stagista.

Rilievo del disegno con sistema tradizionale.

 

Seconda parte pratica

Per insegnare e praticare le tecniche dell’intarsio, faccio realizzare, da un progetto preparatorio disegnato dal corsista, un oggetto, dove vengono applicate tutte le tecniche della tarsia.

Taglio con il Traforo

Taglio con trincetti

Taglio per elementi geometrici con tecnica manuale per eseguire piccoli i poliedri che formeranno il toppo.

Uso di piccole macchine da taglio.

Durante le esercitazioni pratiche insegno, i procedimenti e metodi per creare effetti sulle tarsie, ad esempio:

Ombreggiatura sabbia rovente

Pirografia

vari tipi di colorazione

varietà di legni ad effetto, come le radiche

i vari tipi di piallacci da utilizzare.

Terza parte:

Conoscenza delle tecniche di taglio digitale:

Lavorazione a laser

Lavorazione con cnc

Nozioni di disegno digitale vettoriale,per essere poi programmato per il taglio con laser o cnc.

La terza parte è quella più complicata ma anche la più affascinante. Richiede al corsista sicuramente più corsi per apprendere sufficientemente le basi delle tecniche digitale dalla progettazione del disegno alla realizzazione.

Oppure come molti stagisti mi ordinano di programmare dei disegni che poi vengono realizzati nel loro laboratorio.

I corsi non finiscono solo per il tempo stabilito e sono sempre a disposizione per i consigli nell'arte della tarsia lignea

25 ottobre 2024

mobile intarsiato dipinto

 

MASTRO SANTI DEL SERE

Mobile e lampada platonica.

Il mobile piramidale, intarsiato è percorso da linee sinuose che si intrecciano e formano delle sagome o tessere con i vari colori dei legno, che non si possono definire razionali al contrario dei cinque solidi platonici che formano la lampada disegnata da  mio figlio Giovanni.


Il mobile, è composto da quattro cassetti, ma allo stesso tempo si può definire un mobile scultura, i cassetti si aprono una per ogni faccia, creando un movimento al manufatto.

le dimensioni del mobile sono 90x45x45 cm di base . L'insieme compresa la lampada misura circa 145 cm di altezza.

Le tessere intarsiate sono state dipinte e acquarellate, ridefinite con delle linee sempre dipinte con colore nero, facendo diventare un mobile unico e irripetibile.





11 agosto 2023

 MASTRO SANTI DEL SERE

Da uno manufatto gravemente conservato, riflessioni sulla perdita dei mestieri artistici e al restauro.

Nella mia bottega passano sporadicamente turisti e clienti ai quali ho il piacere di far conoscere la mia attività, che riguarda principalmente la lavorazione del legno e il suo restauro.

visita esperienziale in bottega
La domanda che ricorre sempre ha il solito interrogativo, dopo di lei chi porterà avanti la sua attività e il suo saper fare? In questi incontri nella mia bottega, e nelle pubblicazioni che scrivo nelle mie website, blog e social, documento gli interventi di restauro e corsi sulle arti applicate inerenti alle discipline legate alla lavorazione del legno e alla sua conservazione.

Dimostrazioni durante mostra antiquaria di  Cortona
       
Le nuove tecnologie aiutano e tramite loro, danno la visibilità, oltre a documentare i miei interventi, cerco anche di suscitare un interesse sul tema della mancanza di professionalità e perdita della cultura dei mestieri artistici tradizionali. 

cofanetto prima degli interventi di restauro documentati nella mia website

Il mio parere, e i miei punti di vista, alla domanda che mi fanno a riguardo della perdita di questo patrimonio culturale, tocca molti punti di vista: dalla perdita dell'interesse per un arredamento classico, al consumismo, all'arte concettuale, alla perdita della formazione di laboratorio degli Istituti d'Arte, dove un ragazzo faceva i suoi primi passi per conoscere le arti decorative e ai principi rigorosi scritti nella carta del restauro su come intervenire e conservare un oggetto per la sua conservazione.

cofanetto dopo degli interventi di restauro documentati nella mia website

Mi accorsi già nel lontano 1986 quando ebbi la fortuna di insegnare intarsio nella mia scuola d'arte, che l'insegnamento doveva essere solo eseguito da laureati, anche nei laboratori "pratici", mettendo da parte il saper fare artigiano. Per certi punti di vista poteva essere condivisibile, perchè, non tutti gli artigiani sono portati all'insegnamento, ma nel corso del tempo gli attuali professori generalmente architetti, che ti devono insegnare le arti applicate, non sanno azionare utensili e non conoscono le tecniche e le lavorazioni manuali, molta teoria e poca pratica. La mia opinione è che tra pochi anni anche il restauro subirà questa china, visto che diventerà un dottorato, dove si formeranno molti teorici e professionisti laureati che non sapranno praticare a fondo le arti e le conoscenze del mestiere. Lavorando prevalente per gallerie d'arte mi sono capitati, in questi ultimi anni, restauri molto importanti, su cofanetti intarsiati risalenti al periodo prerinascimentale, attribuiti alla bottega degli Embriachi.

  
Fianco dei cofanetti prima e dopo l'intervento di restauro

Le documentazioni pubblicate nel mio blog sono divenute di interesse, con mio piacere, ad una studentessa che sta frequentando l'Università Internazionale d'Arte di Venezia. Mi scrisse una mail alla quale sono stato piacevolmente lusingato, sul restauro che ho eseguito su questi preziosi manufatti. Pochi giorni dopo la missiva dalla parte della studentessa dell’università, andai a Venezia per una visita alla biennale, e mi venne l’idea di telefonare alla signorina, che mi invitò a conoscere l’Università veneziana dove frequentava il corso di restauro. Per me fu una soddisfazione visitare questo Istituto accompagnato dalla docente di restauro e dai ragazzi che mi domandavano le tecniche e i metodi di restauro eseguiti in cassette intarsiate della bottega degli Embriachi. 



  
Stato di conservazione dei lati della cassetta

Mi porsero il prezioso cofanetto e detti le mie considerazioni, su come reintegrare le cornici mancanti in osso o avorio e ricostruire gli intarsi persi, ridando una giusta visione estetica al manufatto.

Specificai che come nella mia bottega opero prevalentemente interventi di restauro estetico, lavorando principalmente per gallerie di antiquariato e privati. Sapevo benissimo, da anni di onorevole carriera, e molti confronti teorici e pratici sul problema della conservazione, che il manufatto doveva rispettare le regole dettate dalla carta del restauro di Cesare Brandi, che tutte le Soprintendenze e Fondazioni rispettano rigorosamente a riguardo degli interventi di restauro.

Nei vari corsi di formazione, prima da allievo e poi da docente Maestro Artigiano, mi sono sempre raffrontato, su come procedere e usare materiali per un intervento di restauro, con responsabili di Musei, Soprintendenze restauratori che operano prevalentemente per Enti pubblici. Non sono una persona che va contro corrente e approvo in pieno le indicazioni della carta del restauro, specialmente quando si tratta di opere pittoriche e sculture. La mia obiezione è relativa alle mie esperienze di interventi che ho eseguito nel corso del tempo in mobili e oggetti prevalentemente di legno con la specifica dell'intarsio del restauro del mobile antico. 

coperchio del cofanetto

La mia riflessione tornando alla cassetta in questione e di come affronterei il restauro di questo manufatto, non capendo perché ci si ostina ad essere rigidi sugli interventi di restauro quando abbiamo informazioni sicure, specialmente sulle decorazioni intarsiate geometriche ripetitive, quindi matematiche, il falso o l'intervento arbitrario non può essere preso in considerazione. Un mobile o un cofanetto ha una sua architettura come un palazzo ed è di difficile interpretazione arbitraria sulla reintegrazione di cornici e decorazioni speculari o ripetitive, chiaramente sempre avendo dei riferimenti certi. Perché non possono essere reintegrati ridando vita e dignità ad un oggetto che così mal ridotto anche se destinato ad un museo, non può  ritornare a brillare di luce propria, invece di essere un moncherino, originale?


Anche se si vuole rimanere rigidi sugli interventi conservativi, perché non riprendere le indicazioni che mi davano quando frequentavo la mia scuola d'arte riprendere la tecnica filosofica della anastilosi, reintegrando gli intarsi con piccole differenze o con essenze simili ma diverse dall'originali per far evidenziare l'intervento di restauro. 


Dopo questo gradevole  incontro alla famosa Università, ritornando in bottega nel mio paese di Anghiari, mi scrisse la studentessa, ringraziandomi per la mia visita alla sua scuola e alle miei indicazioni sui provabili interventi di restauro, ma la risposta  da parte dei proprietari di una nota Fondazione fu di lasciarla così come si trovava, per non creare interpretazioni falsate.

Ritornando all'inizio delle mie riflessioni, mi sto accorgendo, che il saper fare e la conoscenza delle vecchie tecniche, che riguardano la mia materia legata al restauro degli arredi lignei, si sta piano, piano, assottigliando. Il restauro può essere quella "pratica" che tramanda e tiene in vita la cultura dei mestieri e delle tecniche antiche. Certo che ci vogliono operatori manualmente e mentalmente preparati con una adeguata formazione per operare un restauro. Sicuramente persone formate su basi, non solo teoriche ma anche pratiche, avranno una sensibilità di come valutare e affrontare un restauro, sapendosi fermare a qualunque operazione che possa danneggiare un oggetto.

Il sapere e la cultura delle arti proprietà dei Maestri Artigiani, che non sono stati presi in considerazione, per un percorso formativo all'interno dei Licei artistici e non abilitati attualmente nella qualifica sul restauro, come tramandanti della cultura del saper fare, un giorno come la fenice ritorneranno ad essere protagonisti.

Corsi sulle discipline della lavorazione del legno: intaglio, intarsio, doratura laccatura,restauro del mobile antico, riedizione e filologica di mobili antichi.

CONTATTI

13 marzo 2023

RESTAURO DI UNA PORTA INTARSIATA RINASCIMENTALE


                            


 

MASTRO SANTI DEL SERE RESTAURATORE IN ANGHIARI 

RESTAURO IN CORSO  DI UNA PORTA INTARSIATA RINASCIMENTALE


Capita di rado, ma di massima soddisfazione, restaurare e mettere mano ad un manufatto antico di quasi seicento anni, chissà il legno e gli intarsi di cui è costituito, quante cose possono raccontare.

Quando si affronta un restauro di questo tipo si cerca di rispettare più possibile le parti originali, salvarle, perchè loro sono la storia e non bisogna insultarle, questa è la differenza tra un falegname e un restauratore.


porta prima del restauro

    Il restauro di questa porta  molti lo chiamano estetico, che a mio avviso si può definire, conservativo a tutti gli effetti.

Le differenze, tra restauro estetico e conservativo per gli operatori  sono note, ma per fortuna, per la  bellezza del manufatto ci sono persone, committenti, che vogliono far rivivere la bellezza originaria di un manufatto. 

Le operazioni fin qui eseguite in questa porta prima di intervenire, oltre alle foto di rito, sono :

rilievo dei motivi a toppo che ornano il manufatto

rilievo dei toppi


consolidamento degli intarsi originali, fermando il degrado sotto pelle, degli stessi, tramite iniezioni di paraloid b72 o acrilico 30.

ricostruzione dei toppi 

ricostruzione del toppo


pulizia degli alloggi per il nuovo inserimento delle reintegrazioni intarsiate, e come un ricamo rammendare, inserendo con i nuovi intarsi, rispettando gli originali, ricostruendo il motivi che ornano le formelle.



Prima e dopo gli interventi  di restauro


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CORSI SULLE DISCIPLINE DECORATIVE DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DEL RESTAURO ARREDI LIGNEI