19 marzo 2015

TARSIA PROSPETTICA APPLICATA AD UN VECCHIO ARMADIO


UNA TARSIA PROSPETTICA PER L'ARMADIO DELLA NONNA


 

QUADRO DI ESCHER
Mi sono ritrovato tra le mani, come in tanti ci ritroviamo, mobili antichi dei nostri nonni, che non hanno una sua funzione d’uso adeguata alle esigenze attuali e hanno perso per il momento il suo valore nel contesto attuale di arredare le nostre case. Questo è dovuto sia alla loro funzione  e al mobile che  è ingombrante  di difficile inserimento nei nostri appartamenti sempre più costretti a spazi piccoli e sempre più razionali. Sicuramente queste sono  alcune delle cause che ci ritroviamo a non saper cosa farsene di mobili antichi ereditati e lasciati dai nostri progenitori. Perché non provare a stravolgere in parte l’aspetto del manufatto con un intervento reversibile, è questo che ho cercato di fare nella mia  bottega, in fondo ho solo cercato di dare una nuova identità ad un mobile, che sarebbe finito in qualche mercatino o peggio in qualche scantinato ad essere roso dal tarlo.
L’idee vengono in un momento ma si maturano con il tempo tanto tempo. Ripensando ho messo un fila le varie indicazioni e situazioni che hanno maturato questa scelta idea di realizzare una tarsia prospettica al posto dello specchio che serviva all'armadio dei nonni di mia moglie per la loro camera nuziale. Il primo ricordo di indicazione è venuto da un amico, Roberto Sarri  appassionato di  Escher, che un giorno mi regalò un libretto con le varie opere dell’artista olandese, conoscevo Escher ma non sapevo come utilizzare i suoi paradossi prospettici su un quadro intarsiato. Dopo alcuni anni è arrivata l’occasione di riaccendere la lampadina delle idee.

FASI DI LAVORO
Mia figlia Francesca mi regalò per natale un libro cervellotico, troppo complicato per me, che parlava di matematica musica e arte e per quanto riguarda l’arte e stato preso da campione Escher e i sui assurdi scorci prospettici, vedere il mondo in più punti di vista stravolgere la nostra percezione logica che siamo abituati a vedere normalmente. Sempre con mia figlia, con la quale ci piace girare per musei e mostre è capitata l’occasione di visitare la bella mostra a Roma  nel Chiostro del Bramante, dedicata ad Escher. All'interno del percorso espositivo oltre che alle opere dell’artista c’erano anche postazioni interattive e didattiche, una in particolare  molto accattivante dedicata ai giochi di specchi che ti proiettano all'infinito, francamente questa cosa l’avevo già vista a ottobre in Baviera in un castello di Luduvig sempre in compagnia di mia figlia Francesca. Poi è arrivata l’occasione del mobile che nessuno non sa che farne… ma lo metterò in bottega forse qualcuno potrà essere interessato ad un provabile acquisto. Una mattina passando davanti al mobile e posizionandomi davanti allo specchio mi è venuta l’idea di entrare, metaforicamente dentro lo specchio cercare di sfondare di dare continuità , cosa è meglio di una tarsia prospettica e semmai citando un quadro di Escher, mi sono messo al lavoro ed è arrivato anche il disegno tanto agognato che ho realizzato per questo armadio dei nonni di mia moglie Rosanna.